Quique Estebaranz consola Michel

Testa di Hierro su cross di Hagi all’ 8′, magistrale punizione del Maradona dei Carpazi venti minuti dopo e risultato sullo 0-2. A Tenerife l’ultima giornata della Liga sembra procedere secondo pronostico. Il Real Madrid nelle ultime quattro giornate ha perso tre punti, ma ha ancora un punticino di vantaggio sul Barcellona. Gli basta vincere e poi la squadra delle Canarie è salva.

Prima dell’intervallo arriva un’avvisaglia. Con una bella azione personale conclusa con un tiro a fil di palo Quique Estebaranz segna l’1-2. Il Real sembra non perdere la calma, sfiora il gol della sicurezza, poi rimane in dieci per l’espulsione di Villaroya. Comincia a farsi strada la tentazione di ascoltare la radiolina per sapere cosa succede al Camp Nou, dove il Barcellona è avanti contro l’Athletic Bilbao. Se i canarini pareggiano, i blancos sono fritti visto che i blaugrana hanno miglior differenza reti e allora meglio suicidarsi in un minuto di autolesionismo puro: 76′, Ricardo Rocha devia nella sua porta un cross dalla destra e porta il risultato sul 2-2; 77′, Sanchís con un azzardato passaggio all’indietro prova a emulare Maldini in Milan-Lazio, Buyo toglie la palla da sotto la traversa, ma Pier a porta vuota mette dentro. Tenerife 3, Real 2, Liga al Barcellona.

Capita una volta nella vita, direte. E invece no. L’anno dopo un malefico calendario ha nuovamente relegato la trasferta del Real Madrid a Tenerife all’ultima giornata. Le merengues ci arrivano col solito punto di vantaggio sul Barcellona e se ne vanno col solito pugno di mosche. Stavolta, però, la derrota madrilista è netta: l’ex viola Dertycia e Chano spengono ogni velleità nel primo tempo e i blaugrana sono di nuovo campioni grazie all’1-0  in casa contro la Real Sociedad.
Per il secondo anno consecutivo, nello stadio di Tenerife si consuma un vero incubo per i bianchi di Madrid. Anzi un incubo Real.

federico