Quello che le statistiche non dicono. 5° puntata

Con tutti quei campioni affermati che hanno dato lustro ai Mondiali, con tutti quei bomber e quei numeri dieci che hanno iniziato la loro ascesa proprio nella kermesse iridata, chi mai penserebbe che il record di segnature in una sola partita di una fase finale lo detiene in tutta tranquillità un attaccante russo che non ha mai realmente sfondato né in patria, né all’estero? e chi mai penserebbe che i suoi cinque gol tutti insieme non sono neanche valsi alla Russia il passaggio del primo turno?

Ernest Wilimowski

Ernest Wilimowski

Andiamo, però, con ordine, ché sin dall’inizio segnare tanti gol in una partita non porta granché bene. Il primo a capirlo è l’attaccante polacco Ernest Wilimowski che negli ottavi di Francia ’38 segna quattro reti al Brasile in una partita rocambolesca condizionata dalle altalenanti condizioni atmosferiche, ma non riesce a festeggiare il passaggio del turno. Il risultato finale dice, infatti, Brasile-Polonia 6-5 dopo i tempi supplementari, una vera pioggia di gol.[1]

Dodici anni e una guerra mondiale dopo, si torna a parlare di Mondiali proprio in Brasile. Le difficoltà di ripartire ci sono per tutti e così alcune delle qualificate alla fase finale non affrontano il viaggio. Morale, uno dei quattro gironi del primo turno vede, per la rinuncia di Scozia e Turchia, due sole squadre e una sola partita da disputare: Uruguay-Bolivia. Un match tutt’altro che equilibrato che la celeste stravince 8-0 e in cui un buon numero di gol li segna Juan Alberto Schiaffino, il futuro milanista che insieme a Ghiggia di lì a poco farà vivere a tutto il Brasile il più grande dramma collettivo della storia dello sport. Ma a quanto ammonta questo numero? La FIFA dice cinque e così Pepe Schiaffino diventa l’unico calciatore della storia ad aver realizzato una cinquina in una partita della fase finale fino al 28 giugno 1994, quando è Oleg Salenko a diventarlo.

salenko_02Camerun e Russia si affrontano per l’ultima giornata del gruppo B a USA ’94. I russi sono già fuori, il Camerun può sperare nel ripescaggio come terza solo in caso di vittoria. Per la gioia di Carlo Nesti, commentatore per la RAI che gufa apertamente contro i leoni d’Africa per questioni nazionali,[2] sin da subito le cose vanno bene per i russi e per Oleg Salenko, attaccante del Logroñes, che segna tre gol nel primo tempo. Due gol a cavallo della mezzora nella ripresa, dopo il gol del quarantaduenne Roger Milla, un record anche questo, e siamo a cinque: una soddisfazione personale, un gran balzo nella classifica marcatori che vincerà insieme al ben più decisivo Hristo Stojchkov, ma cinque gol fondamentalmente inutili per la sua squadra. Non come quelli di Pepe Schiaffino, insomma.

Qui però scatta l’imprevisto. L’ormai vecchio attaccante uruguayano, informato dai giornali del record detenuto insieme al giovane russo, si affretta a comunicare che in quella partita contro la Bolivia lui, di gol, ne ha fatti solo due! Meno male che di quell’incontro si trova anche il video. Così la FIFA si rimangia tutto e il referto ufficiale diventa, come se niente fosse, Uruguay-Bolivia 8-0, marcatori: tre gol Míguez, due Schiaffino e uno ciascuno Vidal, Pérez e Ghiggia.

Dal canto suo Salenko, in vacanza mentre molti suoi colleghi annaspano ancora sotto il cocente sole statunitense,[3] approfitta del momento di notorietà, del record in solitario e passa al Valencia. Un bel trampolino di lancio verso una carriera incredibile che lo porterà a grandi imprese quali la convocazione nella squadra di beach soccer nel 2010 e la vendita all’asta della Scarpa d’oro, vinta come capocannoniere a USA ’94, per sanare debiti accumulati.
Nulla da aggiungere. Cinque gol veramente inutili.

federico

Puntata precedente: Di baffi, cognomi inconsueti e reti inviolate; Puntata successiva: O mia bela madunina

————————————————————————

[1] In altri match mondiali sono state realizzate undici reti. Il record di gol in una partita di una fase finale è comunque dodici, Austria-Svizzera 7-5, 4ti finale, Svizzera ’54
[2] Una vittoria con tre gol di scarto per il Camerun avrebbe di fatto estromesso l’Italia dalla possibilità di essere ripescata come terza del suo gruppo
[3] Per questioni televisive molte partite di USA’94 iniziavano a orari improponibili, tipo le 12:30