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Annata calcistica 2011/12. Come accade ormai da un po’, le squadre costruite con grandi investimenti hanno fatto strada nei tornei che contano: il Chelsea di Abramovich, il Manchester City degli arabi o il Real Madrid degli assi strapagati hanno vinto Champions, Premier e Liga. Nonostante ciò, una città della Gallia, in puro stile Asterix e Obelix, ha resistito allo straripare di questo modo di intendere il calcio e si è portata a casa la Ligue 1.

Il Paris Saint Germain, sovraccarico di petrodollari della Qatar Investiment Authority, aveva fatto spesa milionaria in Italia nell’estate 2011 acquistando Menez, Pastore e Sirigu, aveva sborsato soldi anche a campionato iniziato per avere Ancelotti come allenatore, Alex e Thiago Motta, ma tutto questo non è servito ad evitare lo storico primo trionfo del Montpellier.
Siamo un po’ i Robin Hood del calcio“, così definisce la prodezza degli arancio-blu il suo presidente, Louis Nicollin.  Ai primi posti sin dall’inizio, gli uomini allenati da Girard arrivano con +3 sul Paris Saint Germain all’ultima giornata e un titolo ancora da conquistare. Ultimo scoglio, il già retrocesso Auxerre. Una partita dalle emozioni forti, caratterizzata da alcuni incidenti sugli spalti e da un lancio di palline da tennis in campo che ha costretto l’arbitro all’interruzione. Nulla però svia Le Petit Chelil (questo il soprannome del Montpellier), che con due gol del nigeriano Utaka ribalta il vantaggio iniziale dell’Auxerre e ottiene quella che è senza dubbio la vittoria più importante della sua storia. Una volta tanto Asterix ha battuto Cesare.

Montpellier's football club president LoEd eccoli alcuni eroi di quel Montpellier: in porta la sicurezza di Geoffrey Jourdren, il portiere meno battuto della Ligue 1 2011/12; una difesa ferrea guidata dal bravo Yanga Mbiwa, centrafricano naturalizzato francese, e un attacco con i bomber Olivier Giroud e Younés Belhanda, superati per numero di reti solo da Nené del Paris Saint Germain. Di alcuni di loro si sentirà parlare, anche in inglese. Altri non otterranno la ribalta internazionale e continueranno a ricordare la miracolosa stagione 2011/12, quando Montpellier ha costituito una parentesi di football per romantici, un luogo in cui i soldi non hanno dato la felicità e dove ci sarà sempre un Asterix o un Robin Hood disposto a portarsi un trofeo a casa.

Merci Montpellier. Allez Le Petit Chelil. Qualunque cosa Chelil significhi…

Víctor, traduzione di Federico